lunedì 19 aprile 2010

FUORI DELLA CHIESA NON C'E' SALVEZZA???

“Extra ecclesiam nulla salus” (“Fuori della chiesa non c’è salvezza”) . Questa frase dei primi padri della chiesa è stata ripetuta da Ratzinger come dogma irrinunciabile del fondamentalismo cattolico. Egli, partendo da questa premessa (tutta “sua”, senza alcuna base né storica, né scientifica se non la sua tradizione) attacca direttamente l’Umanesimo, il Rinascimento, l’Illuminismo, la scienza e la medicina moderne in quanto causa di irresponsabili sciagure per l’uomo contemporaneo. Considera la filosofia occidentale come una visione del mondo, tendente a calpestare la vita umana, mediante l’esaltazione del “libertinaggio” e della libertà personale e coscienza individuale, le quali devono essere eliminate nel più completo abbandono alla sua Chiesa, che ha compreso tutti i misteri del Cielo e della Terra. Insomma, noi miscredenti siamo imbecilli mentre lui, insieme con tutta la cricca degli “intellettuali” clericali, rappresenterebbe la punta di diamante del pensiero superiore. Ciò significa che se un abitante del pianeta non aderisse alla chiesa cattolica non si salverebbe. Bell’amore per gli altri. Quanta ipocrisia si nasconde dietro certo compassionevole razzismo, che giudica dietro le quinte tutti i non cattolici come “poverini”. Quanti falsi proclami di amore verso il genere umano. Quanta doppiezza verso i portatori di differenti valori di religiosità. Quanta ironia nei confronti di diverse concezioni di vita o verso le altre centinaia di “chiese” non cristiane che non hanno bisogno di offendere per sentirsi detentori della propria verità: se non ti inginocchi davanti ai monsignori, se non ubbidisci ad ogni loro cenno come un cane randagio che si accuccia sulle scalinate della sua casa, dove un falso padrone ha estromesso il vero, sarai condannato alle pene dell’inferno.
Friedrich Nietzsche gli avrebbe risposto: “Tutto il lavoro del mondo antico per preparare una civiltà scientifica e libera ci è stato [violentemente] defraudato dal cristianesimo” . Dal canto suo Emile Cioran avrebbe detto: “Essere liberi è sbarazzarsi per sempre dell’idea di ricompensa, e rinunciare non soltanto a questo mondo e a tutti i mondi, ma anche alla salvezza, e frantumarne persino l’idea, questa catena fra le catene” . Affranchiamoci pertanto dal concetto di divieto e di premio e saremo finalmente svincolati dalla morte, tornando a viaggiare felici nel gioco eterno della vita in “Un altro giro di Giostra” , così come canta uno dei romanzi di Tiziano Terzani.
Riconquistiamo l’eroe che c’era dentro di noi all’epoca dei celti e dei romani precristiani. Allontaniamo la paura delle altre dimensioni, visto che probabilmente stiamo vivendo in molti altri universi contemporaneamente, e questa è la proiezione ortogonale delle altre, molto più eteree, molto più decenti. Scacciamo i demoni della paura che ci imprigionano, rendendoci schiavi in questa e nelle differenti bolle spaziotemporali. Siate orgogliosi del vostro modo di essere e di pensare. Non demandate ad altri la vostra vita terrena, la vostra dignità, il vostro reale empito universale di unione col Tutto e con Tutti. Come appuntò lo scrittore e poeta statunitense Herman Melville (1819-91), autore del romanzo avventuroso Moby-Dick:

“La fede, come uno sciacallo, si nutre frugando tra le tombe, e proprio dalle spoglie di questi dubbi raccoglie la sua speranza più vitale”.

da: LA RELIGIONE CHE UCCIDE
COME LA CHIESA DEVIA IL DESTINO DELL’UMANITÀ (Nexus, maggio, 2010)

http://alessiodibenedetto.jimdo.com/novita-2010/
http://www.macroedizioni.it/libri/la-religione-che-uccide.php
http://shop.nexusedizioni.it/index.php/controller/product/product_id/424

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